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Scalea, inchiesta "Re nudo": chiesto il giudizio per 92 indagati

Fissata per il prossimo 10 maggio l'udienza preliminare davanti al giudice

Il tribunale di Paola

«Un sistema corruttivo» che deteneva un oligopolio sull’Alto Tirreno cosentino. Così la Procura di Paola descrive il quadro emerso dalle indagini dell’inchiesta “Re Nudo”. Ai 92 indagati è stato notificato un avviso di fissazione udienza preliminare - prevista per il prossimo 10 maggio - e contestualmente anche la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni e dal sostituto Maria Francesca Cerchiara. In questo provvedimento, di oltre 80 pagine, i pm ipotizzano l’esistenza di un’organizzazione a delinquere che ha coinvolto insospettabili, amministratori e professionisti. L’inchiesta ruota attorno al ruolo dell’ex sindaco di Scalea Mario Russo, arrestato in qualità di medico legale e presidente della Commissione per le invalidità di Diamante. Con lui erano finiti in carcere Antonia Coccimiglio ed Eugenio Vitale, rispettivamente, segretaria e impiegato della Commissione. L’inchiesta ha retto davanti al Tdl. Russo, al momento, è ancora in carcere. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di concussione, corruzione, associazione per delinquere, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata, induzione indebita a dare o promettere utilità.

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