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La mappa delle aree urbane di Cosenza: è sfida a colpi di abitanti

L’età media sale ovunque ma nella neonata realtà ionica va meglio che nel capoluogo. Discorso simile riguarda l’indice di vecchiaia in città superiore alla media della provincia

Veduta di Cosenza dall'alto

Siamo di meno e più vecchi. Non solo in città, come ormai siamo abituati a registrare da tempo, ma pure a Rende. Lo fotografano i dati Istat che allo stesso tempo raccontano d’un aumento importante della popolazione nella neonata area urbana di Corigliano Rossano, dove, tra l’altro, l’età media è inferiore rispetto al dato di tutta la provincia: 42,1 anni nella città che domina la costa ionica, 45,5 in tutto il Cosentino. Ancora peggio in città (46,7) mentre va leggermente meglio a Rende: 44,1.

Decisamente peggiore anche il nostro indice di vecchiaia (rapporto tra il numero degli ultrasessantacinquenni e quello dei giovani fino a 14 anni): 200,3 in città (cioè ci sono 200,3 anziani ogni 100 ragazzi fino a 14 anni): 162,4 a Rende, 119,7 a Corigliano Rossano. Tutti dati aggiornati al 2019, tranne quello quello ionico che è riferito al 2020. Ma cambia poco.

Elementi che irrompono con vigore nei tanti dibattuti dedicati al passato, il presente e soprattutto il futuro dell’area urbana, perché dimostrano con l’algida durezza dei numeri che qualcosa non va, che nonostante l’Unical e il suo universo, l’area urbana cosentina non appare una terra per giovani. Anche perché si fanno meno figli. E questo è un altro discorso chiave.

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