Per contribuire alla prevenzione e al contenimento dei contagi da Coronavirus, l’Università della Calabria avvia una campagna di screening tra i residenti del campus. L’adesione è su base volontaria: gli studenti che abitano in un alloggio universitario (attualmente i presenti sono 400) riceveranno una comunicazione via mail dal Centro Residenziale e potranno manifestare il proprio interesse a partecipare, in base al calendario previsto.
Lo screening sarà effettuato mediante tampone antigenico, eseguito dal Centro Sanitario dell’ateneo. In caso di positività al test antigenico si procederà subito all'effettuazione del tampone molecolare e gli studenti saranno quindi invitati a osservare il periodo di isolamento presso le residenze, con consegne a domicilio dei pasti.
Al termine dello screening – che consentirà di prevenire eventuali focolai all’interno della comunità universitaria e di procedere in sicurezza a nuove assegnazioni di posti letto – saranno consentiti nuovi ingressi nelle residenze, previa effettuazione anche in questo caso di tampone.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con i volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Rende e gli operatori dell’organizzazione di volontariato “Le aquile” e rientra tra le numerose attività messe in campo dalla governance per salvaguardare la comunità universitaria e tutelare il territorio.
Dalla produzione di igienizzante allo sviluppo di un’app per la prenotazione del posto in aula in grado di consentire anche il tracciamento degli ingressi nelle strutture d’ateneo, l’Unical sin dall’inizio della pandemia ha adottato misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid-19.
È stata attivata una procedura che permette, nel rispetto della privacy, di comunicare la propria positività al Coronavirus, consentendo all’ateneo di collaborare con le autorità sanitarie per il tracciamento. Presso il Centro Sanitario vengono eseguiti gratuitamente tamponi antigenici rapidi su personale, docenti, ricercatori, assegnisti, dottorandi e studenti che, nello svolgimento di attività in ateneo, entrano a contatto con un soggetto positivo.
Nelle sale mensa, inoltre, è stato apposto un QR code non solo all’ingresso ma anche su ogni tavolo, per rendere più efficace il tracciamento dei contatti.
Per quanto riguarda poi nello specifico le residenze, da gennaio è in vigore un protocollo che disciplina il ritorno negli alloggi: gli studenti devono avanzare richiesta al Centro e al rientro osservano un periodo di quarantena di quattro giorni, al termine del quale si sottopongono al tampone antigenico rapido.
In caso di positività al Coronavirus riscontrata all’interno degli alloggi, il Centro residenziale provvede all’isolamento dello studente in un appartamento singolo, alla consegna a domicilio dei pasti e delle medicine necessarie. Viene inoltre tempestivamente avviato il tracciamento dei contatti. I soggetti positivi vengono seguiti dal referente Covid dell’ateneo e dal Centro residenziale, pronti a garantire non solo l’assistenza sanitaria e la fornitura di tutto quanto possa servire ai ragazzi, ma anche vicinanza e sostegno morale.
Agli studenti si chiede di rispettare le regole, per tutelare se stessi e gli altri: l’eventuale violazione della quarantena viene sanzionata dal Centro.
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