Viviamo la metafora di un contagio definito nei recinti di indagini epidemiologiche che viaggiano sempre a una velocità ridotta rispetto a quella del virus. La narrazione delle ultime 24 ore si limita a ricostruire 91 nuove diagnosi (è la solita contabilità “light” del lunedì, c’è poco da stupirsi) e ben 6 decessi. Sei lutti che hanno colpito le comunità di Corigliano Rossano (due morti), Acri, Mandatoriccio, Mormanno e Paola. Tra i nuovi positivi, non ci sono solo ultraottantenni con un quadro clinico di partenza già fragile, ma anche neonati, giovani, adolescenti, tutti trascinati nel punto cieco e buio della loro esistenza con o senza sintomi.
Di covid si continua a morire. Un andamento che ha seguito un’evoluzione esponenziale nei trenta giorni di aprile (chiusi con 106 decessi) con un tasso di crescita perfettamente allineato anche in nei primi tre giorni di maggio che hanno fatto registrare ben 11 vittime (3 sabato, 2 domenica e 6 ieri).
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