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La piccola svanita nel nulla a Cetraro nel '90. Che fine ha fatto Benedetta Roccia?

I genitori raccontarono che la sorella tornò indietro da un bosco da sola affermando che Benedetta era stata "presa da un uomo brutto con i baffi"

La bambina mai ritrovata. La remota possibilità che Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004, si potesse trovare a Scalea ha fatto riemergere dal passato la vicenda di un’altra bimba di appena tre anni sparita trent’anni fa in Calabria, lungo la fascia tirrenica del Cosentino. La storia della piccola siciliana non rappresenta, infatti, un episodio isolato e non è il solo mistero insoluto che lega la Sicilia alla Calabria.

Benedetta Roccia svanì nel nulla sulle colline che sovrastano Cetraro, il 10 giugno del 1990. Stava giocando tra i boschi con la sorellina mentre i genitori erano intenti a raccogliere fragole. Furono il padre e la madre, Ferruccio e Anna, a denunciarne la sparizione appena rientrati in paese.

La coppia, che risiede in località “Ancilla”, nell’agro cetrarese, s’è sempre mostrata convinta, negli anni successivi, che fosse stata rapita. Già, ma da chi? I Roccia conducevano una vita tutt’altro che agiata e non erano dunque in grado di pagare un eventuale riscatto. La minore, al momento della misteriosa scomparsa, era in compagnia della sorellina Adelina che non seppe tuttavia fornire alcuna indicazione.

I genitori raccontarono che tornò indietro da sola verso di loro affermando che Benedetta era stata «presa da un uomo brutto con i baffi». Ferruccio cominciò a cercarla mentre Anna corse alla stazione dei carabinieri a denunciare l’accaduto. La procura di Paola che si occupò del caso, dopo aver vagliato il nebuloso scenario e rilevando contraddizioni nella versione dei fatti fornita dai genitori, arrivò ad ipotizzare che Benedetta potesse essere stata “venduta” a una coppia danarosa e senza figli, ma la circostanza non trovò poi conferme nelle attività investigative svolte.

O meglio: i Roccia finirono a giudizio per sequestro di persona, furono processati e vennero assolti con formula ampia. E la sentenza diventò successivamente definitiva.

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