La morte di Mirella Spadafora non riserva più alcun colpo di scena. Secondo gli inquirenti il decesso è avvenuto per cause naturali. L’avvocato Chiara Penna, che cura gli interessi della famiglia, s’è detta fiduciosa «del lavoro degli inquirenti» benché nei giorni scorsi avesse avanzato «la richiesta di svolgere specifiche attività d’indagine irripetibili e non rinviabili». La richiesta di ulteriori accertamenti, dal punto di vista del legale, «avrebbe dovuto servire a verificare la presenza di eventuali tracce biologiche d’interesse investigativo». Ciò a parere dell’avvocato Chiara Penna «era mosso dalla circostanza, certamente singolare, in cui è stato trovato il corpo della sessantottenne». Un dato quest’ultimo a cui va aggiunto, come ha avuto modo di puntualizzare l’avvocato, sia «il fatto che l’auto della donna mostrasse segni di vandalismo che il disordine rilevato all’interno dell’abitazione dove sono stati rinvenuti alcuni mobili spostati, il divano ribaltato, il telefono staccato, vestiti e oggetti sparsi sul pavimento, oltre ad alcune macchie presumibilmente ematiche».
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