Il Sappe (Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria) ha inviato una lettera al direttore generale del Personale e delle Risorse e agli altri Uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per denunciare la carenza di personale che interessa la Casa Circondariale di Cosenza. Nella nota, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale, evidenziano che «la Casa Circondariale di Cosenza soffre una consistente carenza di personale particolarmente aggravatasi negli ultimi tempi. Si registra infatti, - si legge nella nota - una carenza di organico in tutti i ruoli, di oltre 50 unità di Polizia penitenziaria, posto che a fronte di una previsione di 169 unità, che comunque non rispecchiano le reali esigenze della struttura, ne risultano amministrate solo 134 e, di queste, 15 non sono effettivamente presenti, poiché distaccate in altre sedi o assenti da lungo tempo per altri motivi». Al personale bisogna poi sottrarre le assenze giornaliere per riposi, congedi e malattie.
La mancanza di personale «rende gravosa la condizione lavorativa e costringe ad affrontare turni giornalieri ordinari di otto ore che in alcuni giorni aumentano ulteriormente, con conseguente accorpamenti di più posti di servizio». La situazione di carenza di personale della casa circondariale di Cosenza «si registra anche negli altri istituti penitenziari della Calabria, - denuncia il Sappe - dove le difficoltà gestionali, a causa della carenza di personale della polizia penitenziaria, sono notevoli». Al 30 aprile scorso nell’istituto penitenziario cosentino erano presenti 236 detenuti di cui 34 stranieri, a fronte di una capienza di 218 posti. Nei 12 istituti penitenziari della regione i detenuti presenti erano 2.567 di cui 58 donne e 434 stranieri. Per questi motivi - conclude la nota - il Sappe proclama lo stato di agitazione presso la casa circondariale di Cosenza. (AGI)
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