Un debito di un milione di euro. La Biblioteca civica ha bisogno di risorse e aiuti importanti per uscire dalle secche. E ieri è partita l’operazione-salvataggio. All’sos lanciato dal presidente dell’Accademia Cosentina e del Cda della Biblioteca, prof. Antonio D’Elia, hanno risposto le associazioni culturali cittadine che ieri pomeriggio hanno partecipato all’assemblea pubblica (la prima dopo decenni, forse la prima in assoluto) nella Sala degli Specchi della Provincia. Passaggio allo Stato e raccolta di fondi. Questi i passi fondamentali da muovere. Studiosi, accademici, docenti universitari, politici, associazioni. Una fetta della cultura cittadina ha risposto presente. E D’Elia si è detto soddisfatto di come si è sviluppato il dialogo. Dal consulente del Cda della Civica, Emanuele Militerno, per la prima volta dopo anni, è stato possibile ascoltare la verità sul bilancio dell’ente che versa in una situazione disastrose. La somma complessiva che rappresenta la massa di debiti è di un milione di euro. Debito contratto nei confronti del Demanio e dei privati. Nonché del personale che vanta più di un anno di spettanze. Un debito maturato per la mancata corresponsione dei contributi dovuti da parte del Comune che ha potuto erogare solo briciole (situazione resa ancora più precaria dalla dichiarazione di dissesto) e dalle risorse tagliate alla Provincia che con la legge Delrio ha avuto meno fondi. Ciononostante, l’ente di piazza 15 Marzo, rappresentato ieri dal presidente Franco Iacucci, è riuscito a fornire un sostegno economico fondamentale per la vita della Biblioteca grazie al quale l’ente sopravvive sia pure sia attaccato al respiratore.
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