Omicidio. È l'accusa contestata a Antonio Chianello, 36 anni, di Paola ritenuto responsabile della morte di Antonio Dodaro, il tassista di 53 anni aggredito a Cosenza il 7 gennaio del 2020 e deceduto nell'ospedale cittadino dell’Annunziata il 13 gennaio. Un anno dopo, la squadra mobile di Cosenza, diretta da Fabio Catalano, arrestò il 36enne di Paola accusato di aver avuto una lite per ragioni passionali con la vittima culminata nell'accoltellamento mortale. Nei mesi scorsi il Gip di Cosenza, su richiesta del pubblico ministero Bruno Antonio Tridico, ha rinviato a giudizio Chianello e il 9 luglio si svolgerà il processo nell’aula della Corte di Assise. In udienza saranno ascoltati alcuni testi chiave della pubblica accusa. Le indagini della polizia dimostrarono che erano false le dichiarazioni rese dalla vittima al momento del suo ricovero in ospedale quando raccontò di essere stata aggredita da un extracomunitario. Sia gli approfondimenti investigativi che l’esame autoptico (attraverso l’analisi delle ferite al collo e alle braccia) accertarono che tra Dodoaro e Chianello vi era stato uno scontro fisico.
Chianello (difeso dall’avvocato Sabrina Mannarino del Foro di Paola), pur avendo confermato di aver incontrato il tassista quel giorno non ha mai ammesso di averlo aggredito.
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