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Le mazzette in cambio di autorizzazioni: maxi sequestro all'ex comandante dei VV.F di Cosenza

L'ex comandante era stato fermato dai carabinieri subito dopo aver ritirato una tranche della tangente richiesta per rilasciare le dovute autorizzazioni

Massimo Cundari

Somme per 40.000 euro sono state sequestrate all'ex comandante dei vigili del fuoco di Cosenza, Massimo Cundari, dai carabinieri del comando provinciale. I militari hanno eseguito un provvedimento emesso dal GIP della città dei bruzi su richiesta della procura. Cundari è imputato di corruzione e falso in atti pubblici per aver richiesto denaro al titolare di una azienda che intendeva aprire una stazione di rifornimento di GPL a Montalto Uffugo. L'ex comandante era stato fermato dai carabinieri subito dopo aver ritirato una tranche della tangente richiesta per rilasciare le dovute autorizzazioni. L'inchiesta nei confronti di Cundari è stata diretta dal procuratore Mario Spagnuolo e dal pm Giuseppe Visconti

I reati contestati

Massimo Cundari è imputato dei reati di “concussione” e “falsità in atti pubblici”, commessi in qualità di Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza, fatti per i quali il 23 giugno 2020 era stato tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Più in dettaglio, l’odierno provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, è finalizzato al sequestro preventivo della somma di 31.470 euro, ritenuta di provenienza ingiustificata ed in valore sproporzionato rispetto al reddito dichiarato dal prevenuto ai fini delle imposte sul reddito o alla sua attività economica, nonché di ulteriori 8.500 euro costituenti il profitto del reato di “concussione” ai danni di un imprenditore.

L'indagine

Nel corso dell’attività investigativa, dai riscontri effettuati e dall’analisi dei documenti sequestrati durante la perquisizione effettuata dai carabinieri il 5 giugno dello scorso anno presso gli uffici del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza, era infatti emerso che l’imputato aveva costretto il titolare di un’azienda, specializzata nell’installazione di impianti e nella vendita di GPL, a promettergli la dazione di 15.000 euro per concludere il procedimento amministrativo finalizzato al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione del predetto impianto, nonché per falsificare la documentazione attestante l’idoneità tecnica dei dipendenti dell’azienda all’espletamento dell’incarico di addetto antincendio, senza svolgere il previsto esame davanti alla commissione presieduta dallo stesso Cundari. A seguito della ricostruzione dei fatti, era stato appurato che il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco aveva obbligato l’imprenditore a consegnargli personalmente, in più circostanze a partire dalla fine del 2018 e fino alla data del 5 giugno 2020, la somma di 8.500 euro, in adempimento alla predetta promessa illecita, avendo anche modo di prospettargli, esplicitamente ed implicitamente, le conseguenze negative di controlli di competenza dei Vigili del Fuoco sulla sua azienda, di ispezioni in materia di misura anti-covid e in applicazione della normativa per il controllo del pericolo di incidenti negli stabilimenti di sostanze pericolose. Inoltre, dagli accertamenti patrimoniali compiuti dai carabinieri sui conti correnti intestati a Cundari nel periodo compreso tra gennaio 2018 e giugno 2020, sono stati registrati 54 versamenti di somme contanti eseguiti presso sportelli bancomat o in agenzia per complessivi 31.470 €, la metà dei quali per importi inferiori ai 1.000 €, evidentemente per non destare sospetti o generare segnalazioni da parte dell’istituto bancario. Tra l’altro, dalle verifiche effettuate è emerso che tali versamenti non appaiono avere una cadenza periodica, ma spesso risultano eseguiti a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri o, addirittura, nello stesso giorno, a riprova della provenienza ingiustificata delle somme.

 

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