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Cosenza, salme in lista d’attesa per la sepoltura: in fila anche col loculo pagato

La storia di una vedova che da tre mesi non riesce a dare degna sepoltura al marito. I familiari dei defunti in coda chiedono al sindaco Manna di dare un riparo dignitoso a tutte quelle bare accatastate

A distanza di mesi la situazione del cimitero di Rende non è cambiata per nulla. Anzi, rispetto alle 80 salme da tumulare dei mesi scorsi, oggi il numero è paradossalmente aumentato. Nonostante dalla casa comunale trapeli la notizia che siano pronte due strutture in grado di ospitare almeno quaranta bare.
«Nel camposanto risultano essere accatastate centinaia di bare in attesa da mesi di una degna tumulazione; che lo stato attuale si presenta degradante, sia per l’aspetto ambientale che sanitario; che tale situazione risulta essere offensiva e mortificante del sentimento di pietà verso i defunti; che la situazione si presenta in queste condizioni da almeno cinque anni; che il permanere di detta situazione provoca dei danni di immagine enormi alla città di Rende, che appare oggi incapace di dare sepoltura ai sui concittadini defunti». Queste le premesse che il consigliere Mimmo Talarico pone in una interrogazione urgente al sindaco. La querelle delle bare al cimitero non è per nulla esaurita. Anzi. Lo strazio dei familiari è condensato in una lettera di una donna che, a tre mesi dalla morte del marito, non è riuscita ancora a deporre un fiore su una tomba che non esiste.

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