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Rifiuti, si pensa a un ecodistretto nella zona industriale di Rende

Al confine con la ex Legnochimica. Ma non sarà facile far passare il progetto. Il sindaco Manna, che è anche presidente Ato, ha precisato: l’impianto non è sinonimo di inquinamento dell’aria o di morte

Purtroppo l’emergenza rifiuti non è per nulla risolta. A Rende, così come in tante altre città del Cosentino. Da ieri, per giunta, è arrivata anche la bocciatura in Consiglio comunale a Villapiana per la costruzione dell’eco distretto. Tutto da rifare? Rende, per come scritto in precedenza, lavora da tempo ad un piano B. Ovvero ad una sorta di eco-distretto nella zona industriale della città d’oltre Campagnano. Più precisamente al confine con la ex Legnochimica. Non sarà facile far passare il progetto. Ma questa è. Intanto il sindaco, Marcello Manna, che è anche presidente Ato, chiama tutti a raccolta.
«Sono giornate difficili, l’emergenza rifiuti è diventata insostenibile. C’è un sistema che è al collasso e, nonostante lo sforzo e la disponibilità di tutti i sindaci, non siamo riusciti ancora a risolvere un problema diventato ormai difficile da governare. Alla vigilia dell’assemblea Ato di lunedì voglio, ancora una volta, fare chiarezza sull’emergenza di queste ore: senza gli impianti non si possono gestire i rifiuti. Mi rendo conto che è anche una questione culturale. E non è facile far capire ai cittadini che “impianto” non significa inquinamento dell’aria o morte», asserisce il presidente.

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