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Green pass, il gestore di un locale a Cosenza: "Non sono uno sceriffo"

"È assurdo che io venga sanzionato perché devo controllare che non si crei assembramento sulla strada. Non sono un vigile urbano, né tanto meno è mio compito verificare se le persone abbiano o meno il green pass"

«Il Covid esiste, non sono un no-vax perché mi sono già sottoposto alla vaccinazione, ma non posso essere un controllore, devo fare quello che so fare, il mio lavoro». A dirlo è Roberto Gulino, gestore di un noto locale di Cosenza, che per riaprire ha seguito le regole imposte dal governo, ma ogni week end il suo locale è tra i più controllati dalle forze dell’ordine.

A Cosenza diversi esercenti sono sul piede di guerra a causa delle nuove misure che entreranno in vigore con il green pass. Lamentano una mancanza di chiarezza e una responsabilità esclusiva dei gestori. «Il mio problema non sono i controlli al locale - spiega Gulino - anzi chiedo alle forze dell’ordine di venire più spesso. Ma devono controllare tutti, perché io non posso fare lo sceriffo. È assurdo che io venga sanzionato perché devo controllare che non si crei assembramento sulla strada. Non sono un vigile urbano, né tanto meno è mio compito verificare se le persone abbiano o meno il green pass.

C'è bisogno di regole che non vadano a colpire maggiormente noi gestori, rimasti chiusi un anno. Il mio dovere è tutelare i miei dipendenti e le loro famiglie, garantendo loro lo stipendio e la sicurezza. Per far ciò, però, non posso mettermi fuori a controllare le auto in doppia fila o i ragazzi assembrati solo perché siamo in una zona della cosiddetta movida».

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