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Flashmob contro la criminalità sibarita a Corigliano Rossano

Manifestazione per contrastare l’escalation di violenza delle scorse settimane. In piazza il sindaco Flavio Stasi, il prefetto Cinzia Guercio, monsignor Maurizio Aloise. e i rappresentanti della società civile preoccupati dagli eventi che hanno sconvolto la città

“A Corigliano Rossano non attacca!” È questo lo slogan urlato tra palloncini colorati che si libravano in cielo in piazza San Bartolomeo nel centro storico di Rossano per di no alla criminalità organizzata.
È un urlo che diventa anche un grido di speranza, lanciato come un seme in un campo per far germogliare il cambiamento come hanno sottolineato anche le istituzioni. Alla manifestazione è stato esposto lo striscione che da domani campeggerà sulla facciata del palazzo di città proprio a testimonianza del fatto che non vi è l’intenzione di girarsi dall’altra parte di fronte alla criminalità organizzata.
«Nessuno immagina che con una iniziativa, un momento di condivisione, una libera espressione si possa sconfiggere come d'incanto la criminalità organizzata, ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi, ma di certo non è restando inermi che si possono ottenere risultati migliori. Ed invece una iniziativa come quella di stasera, organizzata dal basso e promossa in modo condiviso e trasversale con sindacati, associazioni, categorie e con la chiesa, ha un grande significato simbolico: afferma – qualora ci fossero dei dubbi – che la nostra città è semplicemente un'altra cosa; che la nostra comunità è produttiva, è laboriosa, è libera e non ha nulla da spartire con le bande di scalmanati che hanno riempito la cronaca delle ultime settimane».
Poi l’appello allo Stato: «Non possiamo combattere però questi scalmanati a mani nude. Le istituzioni devo prendere a cuore questa situazione. Grazie anche al Prefetto la cui presenza questa sera non era scontata».

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