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Cosenza, controllo antidroga ma scoprono vestiti rubati per un valore di 8mila euro. Quattro denunce

Gli abiti appesi nell’armadio avevano ancora il cartellino col prezzo e l’antitaccheggio. Sono accusate di ricettazione le quattro persone – padre, madre e due figli – denunciate a piede libero dai carabinieri della Compagnia di Cosenza diretti dal capitano Giuseppe Merola.
Erano stati rubati nei negozi di corso Mazzini i capi d’abbigliamento che i militari dell’Arma hanno trovato appesi in un armadio nel corso d’una perquisizione domiciliare all’interno d’un appartamento d’un condominio nell’area tra viale Parco Giacomo Mancini e via Popilia. Il valore della merce, buona parte della quale griffata, ammonta a oltre ottomila euro. Il vestiario è stato scoperto nel corso d’un controllo antidroga.

Da settimane i carabinieri avevano puntato l’attenzione sul quartiere. Al momento del controllo l’intero nucleo famigliare era in casa. Dopo aver controllato cucina, bagno, salone e camere da letto, la curiosità dei carabinieri s’è appuntata sulla porta d’un locale chiusa a chiave. La richiesta di apertura non è stata accolta di buon grado e ciò ha alimentato non pochi dubbi. Ala fine l’arcano è stato svelato. All’interno della stanza c’era solo un armadio all’interno del quale era nascosta la merce rubata. I capi d’abbigliamento sono stati sequestrati e i carabinieri stanno ricostruendo la filiera dei furti alcuni dei quali potrebbero essere avvenuti anche con la cosiddetta tecnica della “spaccata”.

Non più tardi di tre mesi fa, infatti, i militari dell’Arma della Compagnia bruzia hanno arrestato due persone - nei pressi del parco Nicholas Green sul confine tra Rende e Cosenza – che avevano sfondato, con un’auto rubata, la vetrina d’un negozio del centro commerciale Metropolis e stavano tentando di scappare a piedi con la refurtiva stivata in due bustoni di plastica.

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