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Paola, scarico abusivo alla foce del Deuda: sequestrata una struttura, denunciato il titolare

Scarti di lavorazione che, dai macchinari di un impianto privato, giungevano fino al torrente per poi sfociare in mare

Dal torrente Deuda, tra Paola e San Lucido sarebbero finiti a mare acque reflue di un’azienda. Dopo il riscontro di un notevole intorbidimento delle acque marine nei pressi della foce del fiume, è scattato l’intervento di polizia e guardia costiera.

Una struttura è stata sottoposta a sequestro per mancata autorizzazione allo scarico in mare ed il titolare deferito alla locale Procura della Repubblica. A seguito delle numerose proteste dei bagnanti sono stati rafforzati i controlli di prevenzione sul territorio. Il personale della squadra volante del commissariato di Polizia di Stato di Paola, agli ordini del vicequestore Giuseppe Zanfini, durante un servizio di pattugliamento ha notato che l’acqua alla foce del Deuda, ricadente nell’agro di San Lucido, era di colore marrone e che la stessa, riversandosi in mare con l’aiuto delle correnti, ha creato una vasta chiazza scura. Immediatamente sono stati attivati i controlli della Guardia costiera – ufficio circondariale Marittimo di Cetraro - coadiuvato dal personale della Polizia di Paola.

Le verifiche hanno consentito l’individuazione di un grosso scarico abusivo: scarti di lavorazione che, dai macchinari di un impianto privato, giungevano fino al torrente per poi sfociare in mare.

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