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Cosenza, l’elisoccorso “sparito” e i silenzi della Regione

Sempre fuori il velivolo del “118” mentre si prepara una mobilitazione popolare per domenica mattina. Caso politico ispirato dai sospetti di Guccione (Pd) e dall’interrogazione M5S al ministro Speranza

L'eliporto delle "Cannuzze" di Cosenza

Alle “Cannuzze” non c’è più nessuno dal 6 agosto. Il telefono non squilla e i cancelli restano sbarrati. Il “118” di Cosenza si muove solo su strada con ambulanze sfiancate dal servizio e tempi d’intervento mai certi. L’elisoccorso è sparito misteriosamente (si dice stia volando nel Lazio) da qui e anche l’eliporto non sembra più lo stesso luogo vivo adesso che la solitudine lo ha spinto verso la notte nera. I velivoli per l’emergenza sanitaria intervengono a turno nel Cosentino dalle basi di Lamezia, Cirò Marina e Locri.

Qualche volta, il soccorso arriva entro i tempi previsti, altre volte l’intervento fa registrare attese maggiori. Ufficialmente doveva essere solo una sosta ai box di routine per un intervento di manutenzione. In realtà, adesso, nessuno ne conosce con certezza i tempi di rientro alla base. Il velo su questa storia tutta italiana è stato alzato, per primo, da Pasquale Gagliardi, eroico medico di bordo. E per primo ha iniziato a protestare.

Domenica guiderà una mobilitazione di gente alle “Cannuzze”: «I cittadini sono preoccupati quanto noi. la tutrela della salute è a rischio». I vertici della Elitaliana, Alessandro (pilota elicotterista civile nonché sindaco leghista di Tarquinia) e Giancarlo Giulivi, devono fare i conti, in queste ore, con una realtà che sta franando. Al commissario dell’Asp, Vincenzo La Regina, che chiedeva l’urgente ripristino del servizio, la società aveva replicato comunicando «l’ulteriore e imprevedibile contrattempo, evidenziava che, a causa di difficoltà burocratiche ad interagire con l’Enac, restavano ritardate le relative pratiche per l’inserimento dell’elicottero che pertanto non era possibile riprendere l’operatività sulla base di Cosenza per come formalmente precedentemente garantito per il 17 agosto».

La Regione, invece, continua misteriosamente a tollerare l’inadempienza nel più assoluto silenzio. Il servizio di emergenza dell’elisoccorso annaspa nelle sabbie mobili, ormai, da 14 giorni. Un’attività che costa mensilmente alla Regione (complessivamente, per le quattro postazioni) poco più di un milione di euro. Il consigliere regionale dem, Carlo Guccione, attende ancora che il Dipartimento Salute della Cittadella gli fornisca gli atti richiesti.

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