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Donna muore per malore in strada a Schiavonea. Arriva l'ambulanza, ma senza medico

La 56enne è stata colta da un infarto fulminante. Chiamati i carabinieri e i soccorsi, ma c'era solo un infermiere che ha cercato di prestare le prime cure. Una vicenda che lascia dubbi e rabbia sulla situazione sanitaria nel comprensorio della Sibaritide

Schiavonea

Si sente male e nonostante l’intervento dei sanitari del 118 muore. E’ successo a Schiavonea . Poco prima delle ore 21 di ieri sera una donna del posto di 56 anni, verosimilmente di ritorno dopo aver fatto un poco di spesa, mentre percorreva a piedi via Provinciale, nei pressi del Quadrato Compagna, si è accasciata a terra, vittima di un improvviso malore.

La donna è stata prontamente circondata da un capannello di persone, prodigatesi, come nell’indole naturale degli abitanti del borgo marinaro, per prestare i primi soccorsi. La gravità della situazione è stata lampante a tutti, tanto da sollecitare l’intervento dei sanitari, ma anche dei carabinieri. I militari della compagnia di Corigliano Calabro, al comando del capitano Cesare Calascibetta, sono giunti per primi sul posto, anche per la vicinanza del luogo dove la donna giaceva riversa a terra. Sono stati loro a sollecitare ulteriormente e veementemente l’intervento del 118 con al seguito un medico. L’ambulanza arrivata sul posto, però, non aveva a bordo la figura professionale. Niente medico, ma soltanto un infermiere, che per quanto potesse essere preparato, palesemente, non poteva avere le competenze di un medico. La donna, nonostante la buona volontà dell’infermiere sull’ambulanza, comunque limitate, è spirata.

Tra lo sgomento generale e la frustrazione, infermiere compreso, la donna colta da un infarto fulminante, giaceva esanime sull’asfalto. Una tragedia annunciata? Probabilmente sì. La sanità nel comprensorio della Sibaritide, si sa, è ridotta al lumicino. Non è certo una novità, ma vederselo sbattuto in faccia così, con la vita di una donna spezzata, dovrebbe indignare tutti. La signora che ieri si è spenta a Schiavonea con l’intervento di un medico poteva essere salvata o forse no. E il dubbio resterà, come un peso, un macigno, sulla coscienza di tutti. In primis di chi la sanità la gestisce.

La città di Corigliano Rossano, in attesa della realizzazione dell’ospedale unico della Sibaritide, vive il momento più buio sul questo fronte. Ma la cosa che preoccupa, come se le morti non bastassero, è probabilmente l’incapacità della società civile, più che della classe politica, di indignarsi dinnanzi ad eventi di questa portata. E allora c’è da chiedersi: ma quanto vale la vita di una persona? Poco se si tratta di bilanci e ancora meno se questi bilanci hanno un buco grande, come il vuoto che ogni persona che muore lascia.

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