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Cosenza, il virus minaccia il ritorno in classe

Il quadro delle ultime 24 ore è riassunto in 100 nuovi casi, un ricovero in più in area medica e un decesso. Sempre alti i numeri di Corigliano Rossano: 40 diagnosi. In città 3 positivi, a Rende uno

Serve una cerniera per contenere il respiro del virus, per fermare il suo slancio tornato vigoroso proprio alla vigilia del ritorno in classe. La narrazione del giorno è un incrocio di paure che si rincorrono in ogni angolo di questa sterminata provincia con 100 nuove diagnosi, un ricovero in più in area medica (con due ingressi e una dimissione) e un decesso (a Corigliano Rossano). Numeri che riportano il Cosentino tra le terre della Calabria più colpite dall’infezione con una incidenza cumulativa di 87 casi settimanali per 100mila abitanti. E, nonostante un dato delle guarigioni (+98) comunque positivo, sull’andamento dei contagi e l’attività di testing&tracing pesa come un macigno il tasso di positività ancora alle stelle (14,8%) che rivela, inevitabilmente, una pigrizia di fondo nella caccia al microrganismo.
Un paziente in più che serve a saggiare la capacità di risposta dell’“Annunziata” e dell’ospedale di Rossano, arruolati nella resistenza al covid insieme a un reparto del presidio di Acri. Sono cinquantaquattro i letti attualmente occupati (48 nei reparti internistici e 6 in terapia intensiva), con una tendenza destinata a un progressivo peggioramento, secondo gli esperti che vedono in arrivo la perturbazione d’autunno con aumento dei casi e delle ospedalizzazioni.

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