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Covid, in ospedale a Cosenza anche due bimbi

Un piccolo di un mese è uscito dalla Terapia intensiva pediatrica, un altro di poche settimane è in Neonatologia. Un decesso in Pneumologia e altri 92 nuovi casi in tutta la provincia

L’epidemia non è mai sparita, ha sonnecchiato per tutta l’estate prima di tornare a graffiare a settembre con ricoveri e morti, obbligandoci a ragionare su come ricostruire un progetto di speranza. Una buona leva potrebbe essere la ripartenza delle scuoole in presenza. Da domani toccherà alle elementari, alle medie e alle superiori. Porte aperte negli istituti d’istruzione nonostante un contagio sempre vivo nei quotidiani bollettini dell’Asp e della Regione. La zona gialla evitata grazie ad alchimie contabili non è un premio per il buon lavoro nella gestione della pandemia ma solo il risultato di allineamenti algebrici che non tengono conto, però, del reale stato di salute dei nostri ospedali, di reparti in sofferenza con personale costretto a turni massacranti. La campanella suonerà nelle 1.469 scuole statali e paritarie del Cosentino (591 dell’Infanzia, 358 primarie, 165 medie, 176 superiori, 30 serali, 30 istituti d’istruzione superiore, 86 comprensivi e 33 circoli didattici) per riportare in clase prof e studenti.

La narrazione del giorno è la ricostruzione matematica dell’arrogante presenza del microrganismo nelle nostre vite. Siamo prigionieri dei numeri (92 casi censiti solo ieri in tutta la provincia) che raccontano la crescita dei postivi e delle ospedalizzazioni e ci costringono a fare i conti con i segnali di sofferenza del sistema di tracciamento da parte dei servizi territoriali. E, soprattutto, segnali di sovraccarico ospedaliero che vengono ignorati, tuttavia, nella gestione della pandemia. C’è anche un nuovo decesso in corsia: si tratta di un ottantenne di San Lucido, spirato nel reparto di Pneumologia. Nelle ultime 24 ore si registrano movimenti anche tra i più piccoli. Un bimbo di un mese è uscito dalla terapia intensiva pediatrica, grazie al buon lavoro dei medici del reparto, mentre un piccolo di sette giorni, arrivato da Castrovillari, è stato affidato alle cure degli specialisti della Neonatologia, guidati da Gianfranco Scarpelli.

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