Una sentenza di condanna. Quarant'anni dopo. Il commerciante di scarpe Santo Nigro, venne assassinato a colpi di pistola, nel quartiere popolare di via Popilia, a Cosenza, nel novembre del 1981. S'era rifiutato di pagare il "pizzo" ai clan egemoni che, in quel periodo, erano in guerra ed avevano bisogno di soldi. Quarant'anni dopo e solo grazie all'impegno della Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gatteri ed al lavoro svolto dai magistrati inquirenti Vito Valerio, Corrado Cubellotti e Camillo Falvo, quattro dei presunti responsabili di quel delitto che sembrava dimenticato sono stati condannati.
E' stato il Gup di Catanzaro, Barbara Saccà, a firmare - in sede di rito abbreviato - il dispositivo con cui sono stati inflitti 30 anni di reclusione a Francesco Cicero, tre anni e quattro mesi a Mario Pranno e due anni ciascuno ai collaboratori di giustizia Aldo Acri e Francesco Saverio Vitelli. Per gli ultimi tre imputati è stato applicato il principio della "continuazione" con le precedenti condanne incassate in via definitiva a conclusione dei maxiprocessi "Missing" e "Luce" che ricostruivano decine di fatti di sangue risalenti agli anni 80 del secolo scorso. In dibattimento, assistiti dall'avvocato Alessandro Gaeta, si sono costituiti in giudizio i familiari del piccolo imprenditore assassinato.
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