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Tragedia di Paola, analisi chimiche e autopsia per chiarire le cause del decesso

Disposte dalla Procura della Repubblica di Paola: le esalazioni tossiche in una cantina sabato hanno fatto quattro vittime

Analisi chimiche sul mosto “assassino”. Le ha disposte la Procura di Paola. Serviranno a far chiarezza su quelle esalazioni tossiche che hanno ucciso nella cantina di San Miceli quattro persone. Il procuratore Pierpaolo Bruni ieri pomeriggio ha nominato un consulente tecnico per l’autopsia sui corpi delle persone perite durante il processo di vinificazione. Servirà a chiarire le cause della tragedia.
Le indagini sono dei carabinieri di Paola con l’ausilio del corpo specializzato - il nucleo nucleare, biologico, chimico e radiologico - dei vigili del fuoco. I vigili Nbcr sono specialisti equipaggiati di particolari tute per la protezione personale, dotate di autoprotettori che consentono la respirazione anche in ambienti contaminati.
Le salme sono state portate sabato scorso a Germaneto. Ma adesso dopo gli accertamenti tecnici irriperibili che sono stati richiesti dalla Procura di Paola si dovrà attendere almeno novanta giorni per i risultati e per avere un quadro della situazione. Si riuscirà in tal modo a fare piena luce sulle cause della morte. I primi sopralluoghi sul posto curati dal nucleo rilievi dei carabinieri di Cosenza lascerebbero pochi spazi ai dubbi. Valerio e Giacomo Scofano, Massimo e Santino Carnevale sono morti asfissiati. Per la mancanza d’aria, in quei rustici locali adibiti a cantina per la preparazione del vino. La perdita di conoscenza sarebbe avvenuta dopo pochissimo tempo. Il monossido di carbonio ha saturato il locale. È come quando - ad esempio - si lasciano accesi i bracieri d’inverno.

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