Sale il nervosismo della popolazione carceraria presente nella casa circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari. Un assistente della penitenziaria, infatti, recentemente è stato aggredito, con pugni all’altezza del viso, da un detenuto di origine italiana. Il referto medico rileva dieci giorni di prognosi. La situazione sarebbe poi degenerata in un pomeriggio caotico in tutto l’Istituto. Un lavoro durissimo che ha impegnato, vista la necessità di ripristinare la regolare vita detentiva, tutto il reparto sino a notte fonda. Il fatto non è più tollerabile. Soprattutto per coloro i quali devono assicurare la giusta cornice di sicurezza all'interno del carcere di Viale Cosmai. Va da se che i problemi sono sempre gli stessi: organico della penitenziaria ormai ridotto al lumicino; difficoltà nell'espletamento dei servizi dentro e fuori il carcere; bisogno di un ricambio generazionale; creazione di un reparto speciale che possa affrontare i casi di igiene mentale ormai aumentati esponenzialmente dal momento in cui è emersa la pandemia in atto. Si tratta di problematiche che il Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria continua a segnalare con una continuità disarmante. La problematica era stata anche rilevata nell'ultimo appuntamento coi festeggiamenti del Corpo. È seguita anche una aggressione avvenuta il mese scorso, sempre nel presidio di Castrovillari, dove un agente stava per essere soffocato col filo del telefono dove un detenuto aveva appena finito di parlare.
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