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Cinquantaduenne morto a Castrovillari, la famiglia chiede giustizia

La procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta sul presunto caso di malasanità e disposto l’autopsia. La denuncia dei congiunti

«Se n’è andato il migliore di noi a soli 52 anni. Claudio non c’è più e noi vogliamo fermamente sapere perché è morto e che cosa è andato storto per strapparlo ai suoi affetti più cari». È straziato dal dolore uno dei fratelli Sollazzo, ben nove in totale fra maschi e femmine tra cui due gemelli, e non vuole e non può accettare la morte di quel congiunto benvoluto da tutti.
«L’abbiamo perso senza rendercene conto e qualcuno ci deve spiegare perché in neanche dodici ore la sua vita è finita così». Chiede giustizia la famiglia Sollazzo che è originaria di Roggiano, per quel congiunto scomparso nella mattinata di sabato 6 e che risiedeva a Mottafollone, aveva una bella famiglia, tre figli tra cui due sposati, un onesto lavoro da camionista ed ora purtroppo non c’è più.

Proprio una delle figlie femmine, peraltro già coniugata, ha presentato nel pomeriggio del giorno prefestivo querela di parte presso la Compagnia dei carabinieri di Castrovillari guidata dal capitano Pasquale Del Prete.
Da qui l’informativa sul presunto caso di “malasanità” al magistrato di turno presso la Procura del Pollino che ha già disposto il sequestro della salma e della cartella clinica. In sostanza, il fascicolo è stato aperto per gli accertamenti dovuti, soprattutto al fine di stabilire le cause certe della morte del Sollazzo e per verificare eventuali responsabilità di terzi e dipanare i sospetti fin qui emersi. A tale proposito, i familiari si sono già rivolti quali legali di fiducia agli avvocati Marcello Manna e Paolo Coppa del foro di Cosenza, che riceveranno il formale incarico nel corso nella mattinata odierna.

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