Sono accusati di tentato omicidio i tre uomini – rispettivamente di 19, 23 e 27 anni – arrestati dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito delle indagini – coordinate dal comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Saverio Agatino Spoto – sull’investimento, a un posto di blocco in via Romualdo Montagna, del vicebrigadiere Salvatore Paternostro.
Restano ancora ignoti i motivi che hanno indotto il conducente della Mercedes Classe A, di colore grigio, a tirare dritto e sfondare il posto di controllo.
Le indagini, ancora in corso, oltre a consentire l’arresto della quarta persona che si trovava a bordo dell’auto, dovranno anche stabilire le responsabilità di ognuno. La berlina, che aveva una targa di prova, dopo l’investimento del carabiniere in servizio nel nucleo radiomobile – diretto dal capitano Matteo Di Stefano – è stata abbandonata nel parcheggio d’una discoteca ormai dismessa. Dagli accertamenti è stato possibile risalire al proprietario.
La Mercedes è risultata intestata a una donna che è stata convocata negli uffici della Compagnia bruzia dell’Arma per accertamenti.
Le indagini, ancora in corso (da due giorni i carabinieri stanno passando in rassegna l’area urbana e l’hinterland) puntano non solo a individuare il cosiddetto quarto uomo che l’altra mattina era a bordo dell’auto, ma anche i retroscena.
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