La storia della pandemia ritorna sul ciglio del baratro, l’abisso matematico che sembra degradare verso una nuova emergenza. I numeri sono ombre di agguati quotidiani dentro bollettini che continuano a gonfiarsi di nuovi casi e nuovi ricoveri.
L’Asp ha aggiunto altri 73 nuovi positivi (con ben 11 ragazzi in età scolare) nelle ultime 24 ore, diagnosi distillate attraverso la lavorazione di 712 tamponi, con un tasso di positività del 10,3%.
Molti dei contagiati, però, non risultano vaccinati e le conseguenze della scelta sono come il sangue che fuoriesce da una ferita che non si rimargina. L’orizzonte confuso, sbavato di polvere e sabbia, ha riportato il Cosentino alla soglia epidemica dei casi settimanali. L’incidenza cumulativa è salita a 50 malati per 100mila abitanti, un dato che impedisce un tracciamento regolare dei contatti di una fonte infettiva. Un vantaggio per il virus che può così concedersi pericolose scorribande.
L’infezione corre da un angolo all’altro di questa terra. Ieri, a San Giovanni in Fiore si è concentrato epicentro del contagio con 14 nuovi positivi finiti a referto.
Nella graduatoria di giornata, la poltrona d’onore spetta a Cosenza e Spezzano Albanese con 7 diagnosi. Quindi, Castrovillari e Crosia 6; Mandatoriccio 5; San Lorenzo del Vallo, Calopezzati e Cassano Jonio 4; Rocca Imperiale e Rende 3; San Sosti, Francavilla Marittima, Scalea e Roggiano 2; Montegiordano e Mormanno 1.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia