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Caso Bergamini, "nessun segno di trascinamento sul corpo di Denis"

Lo ha riferito in aula, nel corso del processo a Isabella Internò, accusata per l’omicidio dell’ex fidanzato, il calciatore del Cosenza «Denis» Bergamini, l’ispettore di polizia Ornella Quintieri.

Le scarpe, l'orologio e la catenina che Denis Bergamini indossava la sera in cui mori' dopo essere stato investito da un camion. Il calciatore del Cosenza deceduto il 18 novembre 1989 era gia' morto quando fu travolto

«Il Ris di Messina concluse che il corpo di Donato Bergamini era stato sormontato in posizione supina». Lo ha riferito in aula, nel corso del processo a Isabella Internò, accusata per l’omicidio dell’ex fidanzato, il calciatore del Cosenza «Denis» Bergamini, l’ispettore di polizia Ornella Quintieri. La teste ha anche riferito che, sempre i carabinieri del Ris, avevano ricostruito che «il portafogli, l'orologio, la catenina e le scarpe erano in buone condizioni e queste ultime presentavano soltanto tracce di usura. Sui reperti dunque non c'era alcun segno di trascinamento».

In precedenza, il pm aveva chiesto ed ottenuto - con il consenso della difesa -l'acquisizione di una decina di foto a colori del luogo del ritrovamento del corpo - la piazzola a Roseto Capo Spulico - tratte da un filmato Rai girato il 19 novembre 1989, acquisito dalla polizia giudiziaria durante le indagini. Nel corso dell’udienza, i difensori di Isabella Internò - presente in aula - gli avvocati Angelo Pugliese e Rossana Cribari, hanno chiesto l'inammissibilità della deposizione del teste sulle dichiarazioni rese dalla stessa Internò nell’immediatezza dei fatti all’ufficiale di Pg Barbuscio. La Corte d’assise ha rigettato la richiesta. la donna disse all’epoca che Denis voleva lasciare il calcio e trasferirsi all’estero e al termine della discussione. Bergamini, sempre secondo la versione della donna, si sarebbe buttato sotto il camion «con uno scatto repentino, compiendo un tuffo simile a quello effettuato in una piscina». Secondo i rilievi svolti nell’immediatezza dei fatti, il carabiniere Barbuscio rilevò una traccia sull'asfalto legata al trascinamento, di 59 metri, del corpo di Denis seguito all’investimento del camion. Elementi che non trovano riscontro dalla perizia del Ris. Tra l’altro, ha riferito l’ispettore Quintieri, «Bergamini non aveva bagagli, pochi contanti e un assegno di 8 milioni di lire (lo stipendio mensile del Cosenza), non aveva passaporto o altri documenti». Durante una pausa, si è fatto teso il clima tra le parti, in particolare tra gli avvocati della Internò e la parte civile rappresentata dall’avvocato Fabio Anselmo e il pm Luca Primicerio. L’udienza è stata poi aggiornata al 16 dicembre. 

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