Quattro anni di reclusione: è la pena inflitta dal tribunale di Cosenza all’imprenditore Pino Termine, di San Marco Argentano, accusato di omissioni e violazioni fiscali. A chiederne la condanna è stato il pubblico ministero Margherita Saccà, a conclusione di un processo nato dalle indagini condottte dai finanzieri della compagnia di Paola. Indangini concentrate su una società con sede legale a Tarsia ma struttura operativa a San Marco, specializzata nella vendita di mezzi agricoli. Una società della quale - secondo la tesi di accusa che ha trovato pieno riscontro in dibattimento - Termine era amministratore di fatto. La magistratura inquirente ha accertato una sorta di evasione fiscale totale da parte dell’azienda che non avrebbe mai dichiarato gli introiti ottenuti attraverso le vendite eseguite in favore di ignari acquirenti.
Nel corso dell’articolata requisitoria il pm Saccà ha ripercorso tutte le diverse fasi delle investigazioni compiute e posto in rilievo anche il ruolo di un’altra persona coinvolta nei fatti di causa ma deceduta per cause naturali prima della conclusione del processo. Pino Termine si è sempre protestato innocente.
La procura di Cosenza, guidata da Mario Spagnuolo, è particolarmente impegnata nella lotta alla cosiddetta criminalità economica come dimostrano le plurime attività di controllo svolte nel segmento dei fallimenti e, quindi, delle bancarotte fraudolente.
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