L’eco del dolore umano è diventato sofferenza all’“Annunziata”. Un malessere che straripa dopo un anno di inutile attesa. E la rivolta della disperazione dei medici è sintetizzata in un documento che rivela un fronte sindacale compatto contro il commissario dell’Azienda ospedaliera, Isabella Mastrobuono. Aaroi, Anaao Assomed, Anpo, Cgil, Cimo, Fesmed, Cisl Medici, Coas Fassid, Fvm, Sinafo, Uil Fpl chiedono la testa del manager sono pronti a comunicare al prefetto lo stato d’agitazione dei “camici bianchi” all’“Annunziata”. Un disastro in piena pandemia. «Chiederemo al più presto un incontro con il governatore Roberto Occhiuto per illustrare direttamente al commissario ad acta alla sanità calabrese la drammatica situazione in cui verte l’Azienda ospedaliera di Cosenza». Alla Mastrobuono, i medici contestano l’immobilismo che ha aggravato le condizioni disperate della struttura assistenziale più grande del Cosentino.
La protesta Difficile credere nel preannunciato rilancio dell’azienda. Lo spirito della rivolta nelle corsie emerge dal documento sottoscritto e inviato a prefetto e commissario. «Abbiamo interrotto ogni relazione sindacale poiché a distanza di un anno dall’insediamento della Mastrobuono e a sei mesi dal ritiro dello stato d’agitazione a seguito degli accordi raggiunti davanti al prefetto, dobbiamo con rammarico constatare che tutte le promesse formulate dal commissario in quell’occasione alla presenza del prefetto, sono state disattese. Inoltre osserviamo, con profonda amarezza, che si continua a giocare sulla pelle del personale dell’Azienda ospedaliera senza condividere le decisioni prese con le organizzazioni sindacali, soprattutto quando queste riguardano l’organizzazione del lavoro.
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