La collera del virus continua a gonfiare i diagrammi in questa terra violentata che sembra aver perduto la sua ombra. La buona notizia è che da qualche giorno sembra colpire con meno vigore pur se le valutazioni sono vincolate al tracciamento ancora in ritardo e alle note difficoltà nell’inserimento dei dati in piattaforma. Nelle ultime 24 ore l’Asp ha messo insieme 177 nuovi casi attraverso la lettura di 662 tamponi e un tasso di positività astronomico (26,89%). La sottostima è evidente ma le difficoltà (manca personale e quello che c’è deve dividersi tra viste domiciliari, screening giornalieri e vaccinazioni) in cui operano Usca e Cot sono, ormai, letteratura nota. Al di là dei numeri, però, il Covid continua a scottare le nubi con vampate intense di polvere livida e incandescente. E le cifre hanno finito per imprigionare il Cosentino (e non solo il Cosentino) in un tempo in cui il sentimento dominante è un senso di impotente disorientamento. Il virus resta una delle più grandi paure attuali se si considera la sua elevata circolazione. Il bilancio di giornata già grave è appesantito da altri 4 decessi (negli ultimi 4 giorni ne sono finiti a referto ben 17). Una delle vittime, una 86enne di San Giovanni in Fiore (le altre erano di Cosenza e Cassano), s’è arresa nella notte tra giovedì e ieri, nel Pronto soccorso dell’“Annunziata”, un reparto tornato, purtroppo, a riempirsi. Ieri mattina c’erano 9 pazienti in attesa di una collocazione. Un decimo (una 79enne) è stato trasferito al Policlinico “Mater Domini” di Catanzaro. Dei nuovi 177 casi, tre sono stati ricoverati in reparto e un quarto (una 46enne di Cosenza) è finito in Rianimazione.
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