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Covid a Cosenza, resta l’assedio negli ospedali

Ieri tre vittime, due delle quali in Rianimazione dove è ancora alta la percentuale di pazienti intubati

Da settimane, la Terapia intensiva è diventata luogo di conflitto tra la vita e la morte. E il virus è arbitro molto parziale che spesso decide a proprio favore l’esito della lotta. Nei primi 16 giorni di febbraio, in quelle stanze, sono morti anche tre pazienti con tripla dose e altri, invece, come l’ottantenne di Rende spirato nelle ultime ore, con ciclo vaccinale primario completato da meno di 180 giorni. Il centro di gravità di questa pandemia resta dentro i numeri dell’Asp che ogni giorno descrivono le traiettorie del Covid. Percorsi che, adesso, sembrano convergere tutti nei luoghi di cura del Cosentino. E dentro quelle scie, inquiete il virus è la causa della sofferenza di chi si ammala. Gente che finisce in ospedale e torna a casa e altra gente che non tornerà più perché non riuscirà a superare quell’ultimo miglio della malattia che, spesso, viene percorso proprio in Rianimazione. Ieri, col pensionato di Rende si è arresa su un altro letto dell’area critica anche una 78enne di Castrovillari. La terza vittima riportata nel bollettino dell’Asp, invece, arriva dal Pronto soccorso dell’“Annunziata”. Un 82enne di Acri è morto prima del ricovero in reparto.
I numeri attuali continuano a raccontare scenari altalenanti. Ma, più di ogni altra cosa, preoccupa il numero ancora alto di accessi agli ospedali. Dentro ogni cifra c’è una storia, una testimonianza, un distintivo lasciato lungo un percorso più o meno grave, un senso di smarrimento dentro la malattia. E, anche l’occupazione dei posti letto torna a crescere in Area medica (tre pazienti in più e totale che risale a quota 136 pazienti), mentre in Rianimazione, dopo il collasso dei giorni scorsi (si è arrivati alla saturazione di posti dedicati al Covid) è cominciata la flessione. Purtroppo, scandita da un numero elevato di decessi, che sono la drammatica (e inevitabile) conseguenza di servizi sanitari in sofferenza.
Le postazioni occupate, adesso, sono scese a 9 con un saldo di -1 (due decessi e una 73enne di Rende appena arrivata) rispetto a martedì.

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