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Coronavirus Cosenza, marzo è cominciato con 19 morti in 5 giorni

Il Covid non molla il Cosentino, anche ieri si sono contate cinque vittime e 754 positivi

Cinque morti nelle ultime 24 ore, ben diciannove nei primi cinque giorni di marzo. Il virus continua a restare dentro le nostre vite, nei diagrammi, dentro bollettini ufficiali che gocciolano silenzi. La pandemia, adesso, non fa più paura. O, almeno fa meno paura delle conseguenze economiche della guerra che si combatte davanti alle porte di casa. La narrazione del giorno nel Cosentino sprofonda quasi nell’anonimato, nonostante i 754 nuovi casi individuati attraverso la lavorazione di 3.558 tamponi (tra molecolari e antigenici rapidi) con un tasso di positività ancora spaventosamente alto (21,19%). Il rialzo dei positivi ha riportato in alto anche la curva della letalità. Le cinque vittime di ieri (erano di Cosenza, Corigliano Rossano, Crosia, Rende e Santa Sofia d’Epiro) rappresentano il % del totale nazionale, una frazione importante che giustifica la preoccupazione.

Servizi assistenziali

Il Covid non ha mai lasciato il Cosentino. Nemmeno nelle settimane passate quando i contagi dichiarati erano la sintesi di un’ampia sottostima dei casi reali (i test delle farmacie erano completamente ignorati). Ma, adesso, con la nuova semantica dell’attività di testing&tracing è tornato a graffiare con ricoveri e morti, obbligandoci a ragionare su come ricostruire un progetto di speranza. I reparti ordinari degli ospedali sembrano meno affollati (ma i tanti morti ci spiegano, purtroppo, la ragione). Nelle ultime 24 ore, si registra un saldo complessivo di due malati in meno anche se i nuovi ingressi sono stati uno in reparto e tre in Pronto soccorso. Proprio nelle stanze della degenza della prima linea dell’“Annunziata”, insieme ad altri 5 pazienti, si trova ricoverata una centenaria di Cosenza. In terapia intensiva, invece, da ieri c’è una paziente intubata in più (6 il totale).

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