Non può essere sufficiente la passione di tanti volontari che, con fatica e sacrificio, si occupano degli animali in difficoltà. Amantea, dal centro alle periferie, deve fare i conti con il problema dei cani randagi.
Si tratta in larga parte di esseri innocui, abituati ad interfacciarsi con la gente e soprattutto con i bambini, ma che non tutti vedono di buon occhio. In casi come questi la lentezza o per meglio dire l’inoperosità della macchina comunale è nota. Se non per buona volontà di alcuni operai dell’ente che, di fatto, adottano questi cuccioli, non esiste un piano preventivo per rendere la città sicura e vivibile.
Su questo aspetto la distanza tra collettività e l’apparato comunale è enorme. Di fronte alle problematiche che si presentano agli occhi dei residenti si preferisce chiamare direttamente i volontari, come Floriano Canonaco e Martina Odorisio. Sono loro a farsi carico di assistere in forma del tutto gratuita le bestie ferite o affamate, sostenuti e aiutati da chi condivide questa stessa passione. Eppure le criticità non sono di certo poche. Negli ultimi giorni si segnalano casi preoccupanti di violenza sugli animali. In alcuni casi si tratta di cani che finiscono nelle trappole (abusive) di cacciatori senza scrupoli e che muoiono poi di stenti.
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