Il conflitto col destino è compresso dalla narrazione recente del Covid che da settimane riempire i bollettini dell’Asp come non aveva mai fatto prima. Numeri (e non sono tutti perché molti dei test esitati dalle farmacie non riescono ad essere caricati nel flusso dell’Istituto superiore della Sanità e restano sulla piattaforma “Tessera sanitaria”) che descrivono le traiettorie di questa quinta ondata di piena che ha riportato la sofferenza negli ospedali. Nuovi contagi e ricoveri restano una presenza tossica nei bollettini quotidiani. È evidente che al di là del colore sbiadito di misure di contenimento ormai inesistenti (e dal primo aprile la fase emergenziale sarà solo un ricordo, almeno dal punto di vista giuridico). In realtà, non c’è mai stata, in quest’ultimo scorcio, quella convergenza verso l’obiettivo di alleviare la pressione sui servizi assistenziali. Anzi, alcuni reparti Covid sono stati sospesi ancora prima di entrare in esercizio (Praia a Mare e Trebisacce), per carenza di personale.
Servizi assistenziali
L’occupazione delle aree mediche frena con un quattro pazienti in meno rispetto a venerdì anche se c’è da considerare che al saldo negativo concorrono due pazienti deceduti. Inoltre, ieri, uno dei soggetti in degenza, è stato trasferito dal Pronto soccorso in terapia intensiva (costretta a riaprire l’area Covid). E proprio la prima linea dell’“Annunziata” è tornata in sofferenza da alcuni giorni. Nelle ultime 24 ore, sono stati ben 4 i nuovi accessi nel reparto di Emergenza-Urgenza mentre tre pazienti già positivi e in isolamento domiciliare sono stati ricoverati nelle aree mediche a causa di un netto peggioramento delle proprie condizioni di salute. Complessivamente, sono 129 i malati di Covid assistiti nei vari ospedali della provincia. In 66 sono ricoverati a Cosenza; 32 a Rossano; 20 a Cetraro; e 11 ad Acri.
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