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Covid a Cosenza, ospedali in sofferenza

Ieri è stato disposto il trasferimento di tre pazienti del Pronto soccorso a Crotone (1) e a Catanzaro (2)

Ambulanze in attesa al pronto soccorso dell'ospedale Annunziata di Cosenza

Il pronto soccorso dell’“Annunziata” è tornato ad immergersi nell’ombra dell’assedio quotidiano. Vacilla la resilienza della prima linea dell’ospedale cittadino, indebolita dalla gigantesca falla che da anni si è spalancata nella pianta organica del personale sanitario. Medici e infermieri sempre più in affanno, costretti a dividersi nella gestione di 35-40 pazienti al giorno, metà dei quali con patologie gravi che interagiscono diabolicamente con il Covid. Casi gravissimi, urgenti, anime in pena vengono parcheggiate ovunque, persino nei corridoi. Code di lettini e barelle con malati in attesa del responso, di una visita, di una cura. E sanitari che si vestono e si svestono continuamente, rituale necessario per passare indenni da una zona all’altra (sporco-pulito) del reparto. Ieri mattina è morto un altro paziente. Un 86enne arrivato qualche ora prima da Castrovillari. È rimasto lì, in attesa di un posto in reparto. Ma ieri mattina, ormai senza forze e senza fiato, intorno alle 9.30, si è arreso alla violenza del virus. I servizi assistenziali cosentini vivono l’assedio con ambulanze tornate in attesa, pronto soccorso e corsie affollate, con la ripresa dei trasferimenti in altri ospedali per evitare nuove cannibalizzazioni di reparti. Ieri, un 78enne di Spazzano Albanese è stato spostato al “San Giovanni di Dio” di Crotone, mentre un 78enne di Belvedere e un 59enne di Montalto, sono stati trasferiti al “Mater Domini” di Catanzaro. Una pressione che sta devastando la resilienza dei luoghi di cura con troppe vite attualmente aggrappate ai respiratori artificiali, troppi contagiati in questa quinta ondata che sta riscrivendo, con la storia dell’epidemia, anche le nuove regole di convivenza con la pandemia. E da dopodomani si tornerà alla vita normale con una situazione algebrica poco rassicurante.

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