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Paola: minacciò il pm Bruni, condannato a Salerno

La sentenza è stata emessa dal Tribunale campano. Il capo della Procura da tempo nel mirino dei clan

Pierpaolo Bruni

È stato condannato a tre anni di carcere per aver minacciato il procuratore Pierpaolo Bruni. Il Tribunale di Salerno ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di un crotonese, ritenuto dagli inquirenti un esponente della ’ndrangheta, accusato di aver minacciato l’allora sostituto della Procura di Crotone, Bruni, oggi a capo della Procura di Paola. L’imputato doveva rispondere del reato di minacce, poi assorbito dall’ipotesi di reato di cui all’articolo 343, ovvero oltraggio a un magistrato in udienza. Non era quella la prima volta che il magistrato, che da anni vive sotto scorta, è stato oggetto di minacce. Molte delle quali fanno riferimento al periodo in cui era sostituto a Crotone ma non solo. Anche il collaboratore di giustizia, Angelo Cortese, rivelò agli inquirenti che «il dottore Bruni è a rischio di vita assoluta». Nel 2010 fu diffuso un messaggio che conteneva minacce di morte rivolte al magistrato: «Pierpaolo Bruni… ahahah… tu per noi sarai na muschiddra… tutto questione di tempo… a presto tu sarai raccolto con un cucchiaino… di te rimarranno solo le ceneri… Insieme ai tuoi carissimi pentiti Bumbaca e Marino». In realtà, le minacce di morte contro l’allora sostituto procuratore di Crotone erano contenute in un commento di un articolo, pubblicato su un sito on line, che riportava la notizia della confisca dei beni disposta dal Tribunale di Crotone nei confronti di due esponenti delle cosche locali, coinvolti nell’inchiesta “Heracles” della Dda.

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