L’emergenza rifiuti è sempre dietro l’angolo nel comprensorio dell’Aro della Sibaritide. È durata solo pochi giorni, infatti, l’immagine pulita e senza i cumuli di spazzatura nei pressi dei cassonetti e lungo i marciapiedi nella maggior parte di quei quartieri della città dove ancora non è operativo il sistema di differenziazione dei rifiuti porta a porta spinto. Giusto il tempo necessario per la rimozione della montagna di rifiuti che si era accumulata nelle settimane scorse e poi rimosse grazie all’ordinanza urgente del sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, la maggiore città dell’Aro dove la produzione dei rifiuti, data la grandezza, incide profondamente sulla quantità da conferire all’impianto di selezione di Bucita, con la quale, d’accordo con l’Ato, era stata incaricata l’azienda Ecoross per il ritiro, la lavorazione ed il successivo trasferimento fuori provincia degli scarti.
Terminata l’operazione di ritiro straordinario dell’arretrato, che aveva generato problemi di natura igienico-sanitaria, (oltre 700 tonnellate), con contestuale rimozione della spazzatura maturata negli stessi giorni, dalla scorsa domenica sono ricomparsi i cumuli di rifiuti anche nelle zone centrali. È bastato, infatti, riprendere il conferimento a Bucita della spazzatura di Corigliano Rossano per fare andare in tilt l’impianto che nelle settimane precedenti, con il ricevimento di poche quantità di rifiuti dagli altri comuni, era riuscito a smaltire i materiali giornalieri, mentre la massa di quelli arretrai e sempre di più in via di decomposizione hanno continuato a permanere nella “fossa” colma fino all’orlo della stessa.
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