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Praia, tassa di soggiorno ai profughi: non si placano le polemiche

Lo sfogo di un imprenditore

Continua a suscitare un mare di polemiche la vicenda che riguarda la tassa di soggiorno agli ucraini e che è stata sollevata dall’imprenditore Matteo Cassiano che è gestore di attività ricettive sull’Alto Tirreno cosentino e anche in altre regioni d’Italia. Aderendo a un’iniziativa nazionale, Cassiano ha deciso di ospitare gratuitamente i profughi ucraini in un albergo a pochi metri dal mare a Praia. Ma quando decidono di andare via, i suoi collaboratori si accorgono che da prassi devono pagare la tassa di soggiorno. Tassa che l’imprenditore ha deciso di accollarsi chiedendo poi lumi al Comune. Non avendo risposta la struttura rende nota la vicenda e poco dopo il Comune senza fare esplicito riferimento a Cassiano rende noto quali sono le modalità per accogliere i profughi ucraini. Nelle ultime ore, però, sarebbe accaduto altro. Lo stesso imprenditore ha riferito di essere stato convocato dal sindaco e di essere stato rimproverato. Poi – ha aggiunto – alcune ore dopo l’incontro ha ricevuto la «visita» dei vigili urbani nella sua struttura. Ora chiede un segnale forte dalle autorità sovracomunali.

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