«Uno scandalo! Non troviamo altre parole per esprimere tutto il nostro sdegno per l’infelice scelta della quale l’Amministrazione comunale si è fatta carico. Alla festa di Santa Maria di Pedace, infatti, si esibirà sul palco tale Teresa Merante. Sicuramente sconosciuta ai più, la cantante è assurta ai (dis)onori della cronaca per i suoi testi che paiono strizzare l’occhio agli ambienti della criminalità organizzata calabrese».
E’ l’inizio della lettera aperta che un gruppo di cittadini, capeggiati dal movimento «Voci in Cammino», ha indirizzato all’amministrazione comunale di Casali del Manco (Cosenza), che ha patrocinato un evento della tradizione locale, la festa di Santa Maria a Pedace, che però ha in programma, per la sera di Pasqua, domenica 17 aprile, il concerto di una cantante folk che ha più volte, con le sue canzoni, inneggiato alla criminalità organizzata. Un suo video che aveva avuto quasi 4 milioni di visualizzazioni, «U latitanti», dopo polemiche che avevano coinvolto anche la Puglia (visto che la musica era di un brano tradizionale salentino), alla fine è stato rimosso dalla rete.
Altri titoli emblematici di sue canzoni sono «Malandrini cunfinati», «L'omu d’onori», «Il Capo dei capi», «Pentiti e 'nfamità». I cittadini sono sdegnati per questa scelta e polemizzano con l’amministrazione comunale. «Un’amministrazione comunale che offre il patrocinio ad un evento pubblico deve assicurarsi di non veicolare valori e messaggi negativi. I nostri giovani - si legge nella lettera aperta - ascolteranno queste canzoni, memorizzeranno questi testi, acquisiranno un esempio assolutamente inopportuno. Il tutto con il beneplacito dell’istituzione comunale, la quale al contrario dovrebbe educare ai valori dell’antimafia in linea con il dettato costituzionale e con lo stato di diritto».
La Merante, da parte sua, ha già in passato risposto ad altre simili polemiche con un secco «Non accetto di essere etichettata come la cantante della malavita in Calabria». Proprio nel territorio di Casali del Manco meno di un mese fa è stato rintracciato il boss 67enne della Locride Fernando Spagnolo, dopo tre anni di latitanza
Caricamento commenti
Commenta la notizia