Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, pochi medici in corsia e il primario fa le notti

L'ospedale Annunziata di Cosenza

I sindaci litigano sul nuovo ospedale. Franz Caruso è pronto a costruirlo a Vaglio Lise. Marcello Manna e Pietro Caracciolo già lo immaginano nell’area dell’Unical. Sembrano pronti, almeno sulla carta, con disegni, schizzi e pareri. Ognuno ha già costruito il suo ospedale. E con le strutture immaginate, ci sono anche pareri tecnici e costi. Uno scontro che sembra portare lontano mentre ilo commissario-governatore, Roberto Occhiuto, ha anticipato un valzer di poltrone che potrebbe coinvolgere diverse aziende regionali, “Annunziata” compresa. In queste ore, i nomi dei manager si alternano sulle poltrone all’interno di un mosaico che, tuttavia, non cambierà il destino della sanità. Gli ospedali sopravvissuti ai tagli faticano a dare risposte ai cittadini. Scoppiano i servizi assistenziali in Calabria, piegati spesso in questi due anni dal vento caldo del Covid. Soffrono gli ospedali del Cosentino.

Ospedale nel caos

Esplode l’“Annunziata”, piegata dall’assalto quotidiano dei pazienti. Il Pronto soccorso (e non solo quello del presidio hub, ma anche nelle stesse condizioni si trovano le prime linee di Corigliano, di Rossano, di Castrovillari, di Paola, di Cetraro e di Acri) è il simbolo dell’emergenza. Pochi medici costretti a fronteggiare l’assedio di malati più o meno gravi sapendo di non avere la possibilità di un ricovero, neppure nelle corsie meno gettonate. C’è, ovunque, il pienone, e i sanitari di turno sono spesso costretti a ignorare la sofferenza e il lamento di gente in coda. In questa terra il diritto alle cure non esiste più. Ammalarsi costa troppo ed è rischioso. Il caos prosciuga la serenità dei sanitari esposti al rischio di valutazioni frettolose e molto rischiose. Per non parlare dei reparti. In Ginecologia è in servizio metà dell’organico previsto e i medici sono costretti a turni estenuanti. Alcune degenti raccontano che domenica primo maggio è rimasto di guardia in reparto il primario, insieme ad un aiuto. In Ostetricia mancano, invece, ostetriche. La Chirurgia generale ha ridotto, invece, gli interventi. Ormai da mesi non si operano più ernie e colecisti.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza 

Caricamento commenti

Commenta la notizia