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Allarme culle nel Cosentino le cicogne rischiano... il posto

Nell’ultimo anno sono nati complessivamente 4.584 bambini (il saldo è di -224). Nel capoluogo 5 nascite in meno, a Corigliano Rossano 7 in più. E la popolazione in età lavorativa continua a invecchiare

La sostanza del Cosentino si decompone lentamente in mezzo a statistiche demografiche che dal 2013 seguono traiettorie negative. La popolazione sta invecchiando e le cicogne rischiano seriamente la disoccupazione. Le stime dell’Istat di inizio 2022 certificano il crollo delle nascite con un tessuto giovanile che continua a restringersi. Certo, gli indicatori demografici dell’Istituto di statistica nazionale sono spietati un po’ ovunque e il percorso allarma gli economisti e, soprattutto, l’Inps: presto sarà difficile garantire ai pensionati il vitalizio senza il ricambio generazionale della parte attiva della popolazione. Sensazioni che trovano la conferma nelle statistiche. L’indice di ricambio della popolazione attiva (che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione – tra i 60 e 64 anni – e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro – tra i 15 e i 19 anni) è di 162,4 e ciò significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.
Del resto, però, mettere su famiglia oggi diventa un’arrampicata, senza prospettive concrete (lavoro-casa-reddito). E così i giovani preferiscono rinviare il progetto-famiglia a tempi migliori e i ritardi finiscono per riflettersi negativamente sulla procreazione. La contrazione dei nuovi nati non è altro che il riflesso principale delle mutate necessità. L’Istat traccia con precisione la curva dei neonati nell’ultimo anno contandone 4.584 (2.381 fiocchi azzurri e 2.203 fiocchi rosa). All’inizio del 2021 ne erano stati messi a referto 4.808, ben 224 in più. A Cosenza città ne sono stati registrati in tutto 445 (nel 2021 erano stati 450).

Il dato tra i comuni principali

Corigliano Rossano è la città con il maggior numero di residenti al primo gennaio 2022: 73.920. Dietro c’è il capoluogo dove l’Istat stima vivano 63.717 persone. Quindi, a seguire: Rende 36.051; Castrovillari 20.814; Montalto 20.045; Acri 19.125; Cassano 16.540; San Giovanni in Fiore 16.060; Paola 14.751; Amantea 13.873; Scalea 11.069; Crosia 9.643; Casali del Manco 9.555; Bisignano 9.494; Cetraro 9.398; Castrolibero 9.277; Mendicino 9.221; Belvedere 8.930; Luzzi 8.707; e Trebisacce 8.616.

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