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L'ambasciatore di Israele Eydar a Cosenza: "Vogliamo volo diretto per la Calabria"

"Possiamo accogliere i profughi ebrei dell’Ucraina perché, dopo la distruzione e l’esilio, questo è lo scopo del Terzo Regno di Israele: essere un focolare nazionale per tutto il popolo ebraico". Lo ha detto l'ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar, a margine di una visita nella Camera di commercio di Cosenza, dove ha avuto un incontro col presidente Klaus Algieri.

"I nostri maestri - ha aggiunto - ci hanno insegnato che nella memoria risiede il segreto della redenzione. E cioè che, grazie alla memoria, potevamo sopravvivere ai mali oscuri della storia e tornare a casa a Sion, così come i nostri profeti profetizzavano. Abbiamo condannato la guerra e abbiamo sostenuto l'Ucraina con attrezzature mediche. Dalla nostra ambasciata abbiamo inviato sei enormi generatori elettrici all’ospedale di Leopoli".

"Israele è piccolo - ha detto ancora l’ambasciatore Eydar - e facciamo le cose che possiamo fare. Negli anni '40 c'era un’entità che mancava: lo Stato ebraico indipendente. Grazie a Dio, Israele adesso è forte e possiamo difenderci senza avere bisogno dell’aiuto degli altri».

Eydar: "Vogliamo volo diretto per la Calabria"

«Israele è numero uno nel mondo in start up e innovazione e vogliamo condividere la nostra esperienza con i nostri amici, in Italia e in Calabria, una regione che ha grande potenzialità nel turismo e nell’agricoltura, e specialmente oggi, sullo sfondo della crisi alimentare nel mondo, abbiamo offerto collaborazione». «Speriamo di aprire un volo diretto tra Calabria e Israele», ha detto ancora l’ambasciatore.
Secondo Algieri «noi, nel mondo dell’agricoltura, siamo già utilizzatori delle loro innovazioni e questa non è stata una semplice visita: metteremo in piedi una collaborazione fattiva per far incontrare questi due mondi economici». L’incontro si è concluso con uno scambio di doni molto significativo: da parte del presidente Algieri, in anteprima, la targa con il logo originale della Camera di Commercio e da parte dell’ambasciatore il sigillo simbolo della Gerusalemme biblica

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