«La retrocessione del Rende calcio, la seconda in tre anni, simboleggia amaramente il declassamento della città. Non intendo avventurarmi negli aspetti tecnico-agonistici della debacle del Rende calcio. Le scelte di natura sportiva, evidentemente, sono cose distinte e distanti delle scelte politiche che pure hanno pesato sui risultati del campo». Non utilizza metafore, Mimmo Talarico. Il consigliere comunale di Rende, all’indomani della sconfitta sportiva della locale squadra di calcio, torna ad introdurre uno degli argomenti politici più “spinosi” degli ultimi anni per il sindaco Manna e la sua amministrazione.
«Tuttavia a campionato tristemente concluso e al riparo da qualsiasi rischio di essere accusato di turbare il clima della compagine biancorossa, è arrivato il momento di fare alcune considerazioni. Il Rende Calcio per quasi quattro anni è stato costretto a giocare senza il suo pubblico, poiché il Lorenzon necessitava di opere di adeguamento, mai eseguite, previste dalla Lega Calcio», scrive Talarico. In risposta a interrogazioni e denunce pubbliche delle opposizioni, l’Amministrazione comunale «rispose che il Lorenzon sarebbe stato restituito ai tifosi e agli sportivi nell’arco di pochi mesi.
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