Il sindaco di Cassano, Gianni Papasso, e i tecnici comunali non commisero nessuna irregolarità nella gestione del depuratore dei Laghi di Sibari.
Lo ha stabilito il Tribunale di Castrovillari nel corso del procedimento che si è concluso con l’udienza di venerdì scorso. Il giudice, dottor Lucio Scrivano, ha assolto Papasso perché «il fatto non costituisce reato». Insieme a lui sono stati assolti anche due ex dirigenti comunali, l’ingegnere Enzo Rummolo e il geometra Salvatore Pennini.
Il Papasso e i due dirigenti comunali erano accusati di aver commesso alcuni reati ambientali per fatti avvenuti l’8 agosto 2017 all’impianto di depurazione dei Laghi di Sibari. Improvvisamente, infatti, nell’impianto di depurazione era entrata una strana e straordinaria portata d’acqua di reflui fognari mista ad acqua marina, provocando di conseguenza il momentaneo malfunzionamento dell’impianto.
Nel corso del processo Papasso e i due ex funzionari hanno dimostrato la straordinarietà dell’evento non dovuto, quindi, a negligenza o cattiva gestione della struttura depurativa.
Altra notizia importante per l’Ente sibarita è che il giudice, con la sentenza di venerdì, ha anche disposto il dissequestro e la restituzione dell’impianto al proprietario e cioè il Comune stesso.
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