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Rende, il rinvio della processione ha lasciato strascichi politici

“Scomodata” la ricorrenza del Corpus Domini in città posticipata dal 19 al 25 scorsi. Proroga legata, pare, alla carenza di personale per garantire il servizio d’ordine: piccato botta e risposta tra Idm e Munno

Chiesa San Carlo Borromeo

Anche i Santi, la Chiesa e le celebrazioni eucaristiche ormai sono terreno di scontro tra maggioranza e opposizione a Rende. L'ultimo caso emblematico è la mancata processione del Corpus Domini. «Tantissimi sono i fedeli che desideravano la processione, vietata durante la pandemia. Eppure a Rende a causa della mancata autorizzazione, a quanto pare per la carenza di personale per il servizio d’ordine, da parte dell’amministrazione comunale non si è potuto celebrare un giorno così importante. Una città famosa per le sue tante chiese, è l’unico comune in Italia ad averne costruite a proprie spese, come la Chiesa San Carlo Borromeo sita su Via Rossini», ha fatto notare Francesca Cufone, commissario cittadino de L’Italia del Meridione. A stretto giro poi è arrivata la replica - piccata - dell'amministrazione, attraverso le spiegazioni dell'assessore Pino Munno. Nessun problema per il personale ma "solo" uno spostamento di date concordate con il parroco? Questa la risposta fornita che però non convince del tutto la stessa Cufone. Che rilancia: «Il comunicato dell’Amministrazione comunale di Rende, nella persona dell’assessore ai lavori pubblici, che ricostruisce a suo modo la vicenda della mancata celebrazione del Corpus Domini il 19 giugno scorso, con il rinvio della stessa al 25 c.m, non ci convince affatto», scrivono da Idm.

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