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Cosenza, ricettazione di auto rubate: dodici persone a processo

Sentenza emessa dal Gup. Non luogo a procedere per Casella e Parisella, mentre Elio Stancati ha patteggiato la pena

Ricettazione di auto rubate, riciclaggio e anche spaccio di droga. Sono queste le accuse contestate a 12 persone rinviate a giudizio nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Cosenza. Il Gup, Piero Santese, ha accolto l’istanza di patteggiamento per Elio Stancati, condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Antonella Rizzuto). Due sono stati prosciolti: Francesco Casella (difeso dagli avvocati Paolo Pisani e Mariarosa Bugliari) e Francesco Parisella (difeso dall’avvocato Stefano Pellegrino). Per i due, infatti, il gup ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. Andranno a processo invece: Francesco Bevilacqua, Giancarlo Sicilia, Francesco Pio Molinari, Giuseppe Sposato, Mario Bevilacqua, Bartolomeo Bevilacqua, Gianfranco De Vincenzi, Angelo De Vincenzi, Gianluca Bartucci, Valentino Bevacqua, Francesco Stellato e Carmine Guarnieri. Per loro il processo inizierà il prossimo 18 ottobre.

Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, erano finiti anche Francesco Gaudio e Stefano Annunziato Gaudio, che però hanno già patteggiato la pena, rispettivamente a 3 anni e 2 mesi il primo e 2 anni il secondo. I due (difesi dall’avvocato Andrea Sarri) si trovano al momento agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero messo su un modus operandi di ricettazione di auto rubate: bastava sostituire la targa e il numero di telaio e l’automobile tornava nuovamente sul mercato.

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