Cosenza

Venerdì 03 Maggio 2024

A Castrovillari si riscrive la grammatica antiracket

Il male oscuro scorre nelle viscere di questo grande comprensorio stretto tra il Pollino e lo Jonio, un male che genera altro male. Sono i quattrini a disegnare le alleanze criminali, a modulare le mappe e territori. Ogni cosca ha un suo recinto, ogni ’ndrina il suo granaio. Soldi sporchi che le coppole inghiottono coi prestiti a strozzo, il racket e la droga. Il passaggio finale di quel fiume di denari è sempre lo stesso: l’usura. Trame che generano un’economia sempre più intossicata. Di questi tempi è il denaro a fare la differenza. Corrono in tanti dietro ai soldi, ma i boss arrivano sempre per primi. Con le buone o con le intimidazioni. Già perchè il “pizzo” è un irresistibile albero della cuccagna per la malavita organizzata. La cosa nostra che regna in questo mandamento della Calabria settentrionale prima vessa gl’imprenditori in difficoltà economiche e poi li spoglia. Gente per bene è costretta a rinunciare alla sua azienda, alla dignità e qualche volta anche alla vita, per saldare i debiti con la criminalità. Le loro paure sonoi nascoste in quegli sguardi stralunati e spenti. La maggior parte sono piccoli imprenditori e bottegai, sono tanti ma si sentono soli, incapaci di ribellarsi al malaffare. Da Castrovillari, però, arriva un segnale importante. Giovedì mattina, in Tribunale, ci sarà un convegno promosso dall’associazione antiracket e antiusura Alilacco di Napoli, per sensibilizzare i cittadini sui due fenomeni e per «offrire un approdo sicuro a chi è rimasto vittima degli strozzini». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

leggi l'articolo completo