Senza tregua. C'è anche la Pneumologia a rischio chiusura o sospensione dei servizi. L'allarme è stato lanciato ieri mattina da alcuni degenti che, a causa delle condizioni di salute, non hanno potuto accedere alla Broncopnemologia perché i posti letto continuano ad essere insufficienti: solo sei sui dieci previsti per questa Unità operativa. Mancano gli infermieri, ma anche e soprattutto i operatori socio sanitari, i cosiddetti Oss, che svolgono un ruolo quasi determinante a sostegno dei lavoro dei medici. Le richieste di potenziamento sono già state avanzate il 25 maggio e il 3 luglio.
Ma non c'è stato un risvolto positivo, tanto che il reparto è esposto a rischi in un momento in cui la pandemia continua a mostrare il volto più truce e nella struttura medica del Pollino si continua ad andare in pensione per sopraggiunti limiti di età. Un po' tutti gli operatori sanitari tengono le bocche ben cucite. Ma c'è la voglia di salire un gradino nella scala dei servizi da rendere ai cittadini. La struttura lo permette.
Anche gli altri reparti stanno sopperendo all'assenza del personale capace di assicurare i livelli minimi di assistenza e, soprattutto, aiutare i medici a sostenere con serenità quelle funzioni che necessitano della massima attenzione possibile. L'obiettivo finale resta sempre quello di rafforzare il personale dell'Unità operativa per arrivare ai dieci posti previsti dall'Asp. Allo stato non ci sono novità in ordine all'apertura del blocco operatorio. Le Unità operative continuano a contendersi l'unica sala funzionante. Si lavora solo per affrontare le emergenze. Le altre 4 nuove sale, che insieme compongono il blocco operatorio, non sono state ancora definite coi sistemi previsti dalla normativa.
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