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Abuso di alcol, minorenne della provincia di Cosenza finisce in ospedale

In una località turistica l’ennesimo episodio d’un allarme tanto diffuso e grave quanto sottovalutato

La febbre del sabato sera puzza di alcol e ha il volto di ragazzine e ragazzine sempre più... bambini. «Non esistono quantità di alcol sicure per la salute e la sicurezza. Lo sloganl “bevi responsabilmente” non ha nessun senso, così come sono fake news che il vino faccia buon sangue o l’alcol possa dare successo sessuale e sociale. Sotto i 25 anni, in particolare, è nocivo al cervello, al suo sviluppo razionale e alla sua evoluzione in senso sapiens». Alcol e minorenni è un binomio che non sta in piedi in qualunque posizione si provi a sistemarlo. Lo conferma alla Gazzetta Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale Alcol dell’Istituto superiore di sanità, denunciando un problema tanto serio quanto diffuso e sottovalutato. Nei giorni scorsi in un noto villaggio turistico della costa ionica che ogni sabato si trasforma in un gigantesco bazar dello sballo a colpi di “cicchetto”, senza che nessuna autorità sembri accorgersi di nulla (sarebbe ricostruire la catena dei guadagni... alcolici), un adolescente ben al di sotto dei 18 anni è finito in ospedale per avere bevuto troppo. Il mattino dopo è potuto tornare a casa, dove si spera abbia trovato genitori poco indulgenti, ma poteva andare peggio. Molto peggio.

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