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Strage di via Popilia a Cosenza, ergastolo per Fioravante e Antonio Abbruzzese

Trent'anni a Celestino Bevilacqua e Luigi Berlingieri

Riformata parzialmente in appello la sentenza emessa dalla Corte di assise di Cosenza nei confronti dei presunti autori della cosiddetta strage di via Popilia.  I giudici di seconda istanza hanno confermato la condanna all'ergastolo per Fioravante Abbruzzese, e Antonio Abbruzzese, mentre hanno escluso il carcere a vita per Celestino Bevilacqua infliggendogli trent'anni; stessa pena è stata comminata a Luigi Berlingieri mentre a Saverio Madio l'originaria pena di 28 anni e 6 mesi è stata ridotta a 12 anni e 4 mesi.

La strage

La sera del 9 novembre del 2000 un commando aprì il fuoco con kalashnikov, fucili e pistole contro tre uomini intenti a parlottare in uno slargo di via Popilia. Per due di loro – Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci – non ci fu scampo; il terzo, Mario Trinni, riuscì invece a salvarsi correndo a perdifiato nonostante la ferita a un braccio. L’agguato avrebbe dovuto dare il via a una guerra di mafia per il controllo del capoluogo bruzio. Guerra che poi non si concretizzò proprio per effetto dell’arresto e della successiva collaborazione con la giustizia di Franco Bevilacqua, all'epoca capo della criminalità nomade bruzia che poi decise di pentirsi. L'uomo è già stato condannato con sentenza definitiva per la strage a 9 anni di reclusione. Il collegio difensivo degli imputati giudicati oggi era composto dagli avvocati Maria Rosa Bugliari, Francesco Giunta, Aldo Truncè, Filippo Cinnante,  Rossana Cribari, Francesco Boccia e Nicola Rendace. Pubblica accusa rappresentata dal Sostituto Procuratore Generale Salvatore Di Maio.

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